Ercolano città che secondo la tradizione, è stata fondata da Ercole. Fu greca di nome e d’origine. L’impianto urbanistico, degli scavi di Ercolano, si richiamano per regolarità e orientamento dei decumani e dei cardini a quello della greca Neapolis. Secondo Strabone prima colonia osca, quindi etrusca e poi sannitica.
Conquistata dai Romani era un rinomato luogo di villeggiatura posta alle falde del Vesuvio. Sommersa da un torrente di fango durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.. Infatti il seppellimento della città, è stato diverso da quello di Pompei. Coperta e sepolta da una massa di materiali eruttivi convogliata da grandi volumi di acqua, solidificandosi, diventò un banco compatto, alto circa 20 metri.
I primi scavi sistematici risalgono al 1709. Quando il principe austriaco D’Elboeuf, generale di cavalleria del Regno di Napoli, facendo scavare un pozzo in una sua villa, s’imbattè nella scena del Teatro. Nel 1738 per ordine di Carlo III di Borbone iniziano regolari scavi, che continuarono fino al 1776, attraverso cunicoli sotterranei.
Finora si è scavato circa un quarto dell’antica città. I monumenti più suggestivi negli Scavi di Ercolano, sono: il Collegio degli Augustali, la Casa dei Cervi, le terme Suburbane, Villa dei Papiri e il Teatro.
Villa dei Papiri l’ultima biblioteca del mondo antico. I papiri di Ercolano costituiscono il fondo librario più antico posseduto dalle biblioteche italiane e straniere. Il fatto stesso che sia stato a noi restituito, a seguito degli scavi di Carlo di Borbone ne sottolinea l’importanza. Si tratta, precisamente, dell’unica biblioteca dell’antichità pervenuta fino a noi. Seppure non nella sua completezza e in parte deteriorata dall’eruzione vesuviana del 79 d.C.
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